Ripercorrere negli scenari narrativi, un momento, afferrare l’istante, cogliere gli odori, estrapolare i dettagli, rievocando memorie autobiografiche.
Iniziano cosi le storie dei pazienti?
Nel luogo dello studio, osservo i dettagli, mentre mi accingo a raccontare.
Sintomi.. stati emotivi…
Raccontare per rievocare, sostare su uno scenario, uno di quelli, ascoltati durante le ore di terapie. E’ pomeriggio, si scorge il sapore di un’estate che si affaccia,un attimo di pausa, sorseggio un caffè’, ne percepisco l’odore..
Il ricordo, appare nitido nella memoria episodica, ma distante avvolto in un’esperienza trascorsa. “Ansia”!!!!
I giorni precedenti sono permeati da pomeriggi, in cui mi accingo a studiare per sostenere gli esami di maturità.
Le emozioni si annidano, ANSIA, timore, incognita rispetto all’esito della prova da sostenere.
Sono nella sala da pranzo, mentre mia madre si accinge nel preparare la cena, mi coglie improvvisamente una sensazione strana!!!
Sento il corpo colto da una tachicardia, mi pervade intorno al cuore.
ANSIA..PAURA..che cosa accade?
La percezione di ciò che avverto improvvisamente, balena nella mia mente.
Si incrementano le sensazioni del malessere fisico, lo sento inondare tra la “mente e il mio corpo”. Mi accingo al portone di casa, bramo una via d’uscita, mi assalgono i pensieri, provo a respirare, incalzante dapprima e in seguito lentamente, la tachicardia si attutisce.
Quante volte ci addentriamo nell’ascoltare storie simili, laddove i personaggi si incontrano “terapeuti e pazienti”, nella stanza dei “pensieri”e delle “emozion”.
Mi balena, un quesito.
Non è ciò di cui siamo?
Immaginare, rievocare quel ricordo, lontano, desta in me, una rappresentazione figurata, si apre uno scenario, come il fluire dell’acqua, che si annida verso ruscelli.
Sintomo e corpo, quel luogo dove le emozioni, fanno il loro ingresso, il biglietto da “visita”.
Quel medesimo corpo che accoglie come un albero, le stagioni emozionali, che si alternano, laddove risuonano le maree.
E se provassimo ad accogliere di più senza contrastare?
Se ascoltassimo la nostra dimensione???
Ora questo ricordo fa eco lontano, si muta in melodia, lo sento scorgere dall’acqua limpida di un fiume, laddove, mi immergo in un momento “Mindfulness”.
Dott.ssa Marcella Toma