Una sera di inizio Marzo…fuori l’aria è freddina, sono in studio, affaccendata nel riordinare documenti e pensieri, come sempre a fine giornata lavorativa.
Mi sono lasciata avvolgere anche oggi dalla bolla delimitata dalle pareti dell’ufficio, per dedicarmi totalmente ai miei pazienti…quindi, quando tutto è al suo posto, vado a cercare in borsa il telefono…abbandonato lì sin dal primo pomeriggio.
Le notifiche su WhatsApp mi insospettiscono e apro: “CHIUDIAMO!”
Senza rendermene conto, mi ritrovo di nuovo seduta sulla poltrona e l’ordine fatto in mente ad un tratto è svanito.
“In che senso? Cosa vuol dire “Chiudiamo”? E cosa faremo? Come?”
Le notizie si susseguono, più o meno ufficiali, e i contatti, da parte delle mamme dei bambini che seguo, aumentano. Quello che mi colpisce più di tutti è quello di una mamma di due bambini che frequentano il servizio di Doposcuola Specialistico (uno con diagnosi di ADHD/DOP e l’altro di Dislessia): “Sono nello sconforto più totale. Chi li aiuterà nello svolgimento dei compiti? Chi darà le indicazioni sulle strategie da utilizzare o sull’uso degli strumenti compensativi? E il supporto psicologico?”.
Totalmente opposte le reazioni dei ragazzi alla notizia della chiusura della scuola, tutti a far festa, ignari di ciò che sta realmente accadendo intorno a noi.
Il direttivo del Centro è in fermento e opta per seguire anche questa volta la filosofia che contraddistingue da sempre Nova Mentis: “Chi si ferma è perduto! Proviamoci!”
Parte così la nuova avventura del Doposcuola Specialistico Online, tra mille dubbi, ma con alla base il semplice intento di sperimentarsi, mettersi in gioco, per offrire il massimo ai bambini e ai ragazzi, che da anni si affidano a noi.
Lavorare attraverso una webcam sulle svariate difficoltà è la sfida attuale per Tutor, Supervisori, bambini, ragazzi e genitori, come anche per i docenti. Si parte!
Un’ora al giorno in videochiamata con ognuno di loro, infiniti scambi di mail per rivedere mappe, preparazione di formulari fino a notte fonda per facilitare l’utilizzo di nuove regole grammaticali, matematiche e lessico nelle lingue straniere…insomma…il solito lavoro di una Tutor, ma con modalità e tempi nettamente diversi.
Non da dimenticare i contatti con le insegnanti (curriculari e di sostegno) per fornire strategie utili nella formulazione delle verifiche, su come mantenere alta l’attenzione durante le video-lezioni e anche, per chi magari non aveva grande confidenza con il computer, videochiamate per familiarizzare con piattaforme virtuali varie.
Però credo che il valore aggiunto del nostro lavoro stia nella presa in carico a 360° del bambino…siamo Psicologhe e Pedagogiste, ancor prima di essere delle Tutor qualificate.
Quindi, inevitabile è stato occuparsi anche di altri aspetti, prettamente emotivi, che nemmeno la connessione capricciosa è stata in grado di non farci cogliere. Ansia per le interrogazioni davanti ad uno schermo, stress per la vita e i ritmi totalmente cambiati, nostalgia per il classico stare insieme qualche volta ci hanno portato a mettere via per un attimo libri e compiti, per dedicare tempo extra a videochiamate di gruppo goliardiche e confidenze sussurrate nel microfono delle cuffiette.
I giorni passano e dalle videochiamate con maglioni e tisane passiamo a quelle in t-shirt, con le finestre aperte e il sole che filtra tra le persiane, accecando gli occhi…e così ci ritroviamo a fare qualche bilancio, in modo automatico, un po’ tutti.
La super-mamma, di cui parlavo prima, ora scrive: “Ho trovato nel Centro tutte le risposte. Avete saputo, fin dai primissimi giorni del lock down, essere presenti ed efficienti, con interventi mirati e individualizzati. I ragazzi si sono sentiti subito a loro agio e voi tutor siete state dei punti di riferimento importanti. Da mamma, sento di ringraziare il Centro per la professionalità, la dedizione, la preparazione e soprattutto per l’impegno e l’amore verso i ragazzi. Grazie a questo servizio, i ragazzi acquisiscono autostima per affrontare un percorso scolastico non del tutto scontato e facile.”
Anche il punto di vista dei ragazzi ha subito un’evoluzione durante questo periodo surreale, come scrive una brillante ragazzina con diagnosi di DSA misto, che seguo dall’inizio della Terza elementare (oggi quasi in Seconda media) e che vedo crescere e maturare in ogni istante del suo percorso: “Ero molto contenta inizialmente, come tutti i miei compagni, ma non sapevo realmente cosa stesse succedendo. Comprendere che dovevamo fare tutto da casa mi ha fatto paura…mi sono sentita abbandonata. Facevamo le video lezioni la mattina, ma non riuscivo a seguire per bene…fortunatamente l’aiuto della tutor è stato utile anche a distanza, perché mi ha permesso di stare al passo con gli altri e non sentirmi esclusa!”.
E ora, un piccolo bilancio su questa avventura, descritta in un intreccio di pensieri di mamme, ragazzi e Tutor, vorrei farlo anche io: provarci, andare oltre i timori e i dubbi, uscire dai soliti schemi può sicuramente essere destabilizzante, ma se i principi guida del lavoro restano sempre quelli di professionalità e passione, i risultati non tardano ad arrivare…e così è stato per il nostro neonato servizio di Doposcuola Specialistico on-line.
Un grazie speciale alle meravigliose testimonianze che mi è stato permesso di condividere testualmente in questo scritto.