Planner + Diario non è il nome di un nuovissimo gioco in voga su internet ma si tratta di un utile metodo per pianificare le attività di studio pomeridiane. Si tratta di un modo per organizzare i compiti dei vostri ragazzi giorno per giorno, aiutandoli ad anticipare i compiti, a ripassare o a prepararsi per una verifica senza che loro ne risentano in stanchezza e noia. Prima di entrare nel dettaglio di questo metodo, ci tengo a precisare che non esiste planner senza diario e che invece esiste diario senza planner. E perché accade ciò?
Innanzitutto cerchiamo di capire cosa è un planner e come funziona. Il planner è un foglio A4 in cui sono semplicemente riportati i giorni di una settimana; il vero senso del planner viene dato da chi lo completa e contempla. Tornato da scuola, lo studente dovrebbe suddividere i compiti assegnati in base ai giorni nei quali vorrebbe svolgerli e laddove compare uno spazio, anche piccolo, di tempo inserirci alcuni esercizi da anticipare o pagine da ripassare per spalmarli nella settimana, fino al giorno di consegna. In questo modo si arriverà al giorno prima non solo con meno attività da eseguire ma anche con un’entusiasmante sensazione di leggerezza, decisamente inaspettata. Facciamo un esempio pratico: se oggi è Lunedì e assegnano per mercoledì i seguenti esercizi di matematica (pag. 20 num. 1,2,3,4,5,6,7), tali esercizi potrebbero essere suddivisi in questo modo: lunedì si svolgono i num. 1,2,3,4 e martedì i restanti 5,6,7. Sembra banale ma se si applica con costanza, sia per gli orali sia per gli scritti, si creerà un circolo virtuoso e abitudinario che non potrà che giovare studenti e famiglie.
Da qui mi collego a spiegare perché esiste comunemente il diario senza planner:
– perché il planner non si conosce
– perché il planner a primo impatto sembra banale, complesso, superfluo e inutile
– perché il planner richiede costanza e impegno
In precedenza inoltre ho un usato il condizionale “vorrebbe” e non “dovrebbe” perché nel planner si inseriscono i compiti e le azioni che si scelgono consapevolemente e che si ritiene opportuno pianificare, per rendere più scorrevole il pomeriggio di studio.
Va da sé che senza il diario il planner non ha significato; eppure spesso il diario è fonte di confusione. Quante volte è capitato di riportarci esercizi a metà o pagine da studiare incomplete, per poi tornare a casa e non ritrovarsi con quanto appuntato in classe? Molto spesso.
“Dov’eri mentre scrivevi e mentre i prof. parlavano che facevi?“, “La pagina che hai scritto non esiste da nessuna parte, ma come è possibile!“ e persino i ragazzi stessi increduli, non sempre hanno argomenti validi per controbattere dinanzi a queste esclamazioni dei genitori.
È bene, avere un planner costituisce un obiettivo per riportare con attenzione tutti i compiti sul diario, perché scriverli esclusivamente per eseguirli non sempre può risultare sufficiente. Il planner pertanto costituisce anche fonte di motivazione.
Si tratta di uno strumento rigido perché richiede di essere rispettato ma è pur sempre flessibile perché si può modificare in base alle priorità. Adottarlo può essere d’aiuto a molti bambini e ragazzi che usano male il diario oppure che hanno difficoltà di pianificazione giornaliera. È adattabile in tutte le fasce d’età e per i più piccoli la supervisione di un tutor e il supporto dei genitori sono fondamentali per un corretto utilizzo. Da grandi invece, potrà essere esteso in ogni contesto di vita (lavoro, bilancio familiare, progetti di vita personale…) anche per obiettivi a breve e medio termine.
Il planner organizza, ispira e dà un valore aggiunto a quello che si fa o che si vorrebbe fare.