La legge 170/2010, ha rappresentato il punto di svolta per i DSA, riconoscendoli come limitazioni nell’area dell’apprendimento scolastico e introducendo una didattica personalizzata e individualizzata.
L’articolo 5, ha inoltre, introdotto l’adozione di misure dispensative e di strumenti compensativi. Nella pratica quotidiana, talvolta si fa confusione tra i due concetti, finendo per ricorrere a misure compensative che hanno di fatto la conseguenza di dispensare lo studente da determinate attività. E’ importante dunque, comprendere il loro significato.
Con il termine misure dispensative, ci si riferisce ad un insieme di interventi che consentono all’alunno di evitare tutte le possibili situazioni di affaticamento e di disagio, che non risultano essenziali ai fini dell’apprendimento e che potrebbero incidere negativamente sugli esiti scolastici e sull’autostima. Costituiscono misure dispensative: il ricorrere ad un’interrogazione orale piuttosto che ad una verifica scritta, l’evitare la lettura ad alta voce.
Con il termine strumenti compensativi invece, ci si riferisce a strumenti tecnologici e/o non tecnologici, atti a sopperire le carenze derivanti dallo specifico disturbo dell’apprendimento. Essi consentono di raggiungere la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria, in autonomia, limitando l’aiuto da parte dell’adulto. Tra questi figurano: il computer, la sintesi vocale, i programmi di videoscrittura, la calcolatrice, le mappe concettuali.
L’efficacia di questi strumenti non è scontata ma strettamente collegata alla capacità d’uso: non basta fornire computer e programmi, ma bisogna insegnarne l’utilizzo corretto e consapevole. In ambito scolastico, l’uso di tali strumenti, non deve essere inteso come una strategia finalizzata a facilitare lo studente con DSA rispetto ai suoi compagni di classe, ma piuttosto, come una strategia, che permette allo studente con DSA, di avere le stesse possibilità di apprendimento dei suoi compagni. Questo modo di intendere la didattica personalizzata, consente di garantire il diritto allo studio di ciascuno, attraverso un approccio inclusivo, che tenga conto e valorizzi le caratteristiche peculiari di ogni studente. E’ necessario ricordare, che il bambino con DSA apprende, ma lo fa in modo diverso: la difficoltà non è nella capacità di acquisire contenuti didattici ma nell’adoperare i normali strumenti dell’apprendimento.
Dunque, l’utilizzo di misure dispensative e strumenti compensativi, garantisce equità e pari opportunità, confermando il principio che “la scuola è aperta a tutti”.
Dott.ssa Elisabetta Giuranno – Psicologa e TUtor DSA Nova Mentis