L’insostenibile pesantezza del dubbio: ossessioni e compulsioni nelle relazioni

Condividi

“Sto bene con il mio partner? La mia relazione mi soddisfa?” Probabilmente tutti coloro i quali hanno avuto una storia d’amore si sono posti, prima o poi, questa domanda. Ed è del tutto normale.

Infatti, è un’esperienza comune chiedersi se la nostra relazione di coppia sia appagante o se il nostro partner sia la persona giusta per noi. In tutti i rapporti, ci sono dei momenti di incertezza e indecisione e rappresentano la normalità nelle dinamiche di coppia.  Quando le domande e i dubbi diventano eccessivamente frequenti e intensi da limitare il funzionamento sociale e lavorativo della persona possiamo parlare di Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) da relazione.

Il Disturbo ossessivo compulsivo comprende varie dimensioni, tra cui il timore di contaminazione, pensieri aggressivi, sessuali o blasfemi e comportamenti compulsivi come ad esempio, lavarsi, controllare e ordinare. Un sottotipo del disturbo ossessivo compulsivo poco conosciuto ma riceve sempre più attenzione clinica (Doron, Derby, Szepsenwol, 2014) coinvolge i sintomi ossessivo-compulsivi focalizzati sulle relazioni interpersonali (Disturbo ossessivo compulsivo da relazione – ROCD).  Si caratterizza per la presenza di dubbi ossessivi persistenti e intrusivi circa la “giustezza” della propria relazione o le qualità del proprio partner. Ai pensieri ricorrenti seguono spesso compulsioni, cioè comportamenti attuati per calmare i dubbi e l’ansia ma, le compulsioni, in realtà, nutrono l’incertezza. Il nucleo del disturbo infatti è il dubbio, ripetuto e soverchiante, circa l’eventualità che la relazione non vada bene, che i sentimenti non siano abbastanza forti o che il partner non sia adatto.

I sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo relazionale spesso si presentano sotto forma di pensieri e di immagini ma possono anche manifestarsi sotto forma di impulsi (ad es. porre fine alla relazione attuale). Tali intrusioni sono generalmente egodistoniche, in quanto contraddicono i valori personali dell’individuo e/o l’esperienza soggettiva della relazione.

Pertanto, sono percepite come inaccettabili e non desiderate dall’individuo e spesso provocano sentimenti di colpa e vergogna (ad esempio: “Mi vergogno di aver pensato che il mio partner non sia abbastanza attraente”).

 

Tutte le relazioni di coppia sono contraddistinte da alti e bassi: momenti in cui la soddisfazione per il rapporto è massima che si intervallano a periodi non propriamente rosei o di crisi vera e propria. Chi ha un Doc da relazione non riesce a sostenere queste variazioni, e mal tollera la fisiologica variabilità dell’appagamento data dal rapporto di coppia. Le ossessioni di tipo relazionale frequentemente compaiono o aumentano di fronte ad un aumento nell’investimento nella relazione: convivenza, matrimonio, nascita di un figlio, presentare il partner ai propri amici o familiari. Tali eventi comportano un maggiore impegno e, di conseguenza, anche un aumento della gravità delle conseguenze che potrebbero verificarsi nel caso in cui la relazione finisse. L’incertezza diventa ancora più difficile da sostenere e la ricerca spasmodica della sicurezza assoluta può compromettere la qualità della vita della persona e, di conseguenza, la relazione stessa.

In base alla natura e al tipo di ossessioni predominante possiamo distinguere due sottotipi: Doc da relazione con ossessioni circa la relazione e Doc da relazione con ossessioni circa la qualità e le caratteristiche del partner.

Nel primo caso, il dubbio è centrato sulla natura della relazione e sui sentimenti provati, si concretizza con domande quali “lo amo abbastanza?”, “lo amo davvero?”, “i miei sentimenti sono abbastanza intensi?”, “se non penso al mio partner tutto il giorno, vuol dire che non ne sono più innamorato/a?”. A tali domande spesso si associano confronti con relazioni precedenti o con periodi diversi della stessa storia d’amore. Nel secondo caso, l’ossessione riguarda le caratteristiche del partner, fisiche ed estetiche, le abilità sociali, le competenze, la stabilità emotiva, l’intelligenza. La persona può essere attanagliata da dilemmi quali “E’ abbastanza attraente/bello/simpatico?”

 

Per prevenire l’insorgenza delle ossessioni e l’ansia si adottano solitamente delle strategie disfunzionali. Vediamone alcune:

Chi soffre di questo disturbo può evitare determinati luoghi, di guardare film, di leggere specifici libri, di utilizzare social, di imbattersi in determinati argomenti di discussione. L’evitamento però non permette di smentire la “presunta pericolosità” delle situazioni e si generalizza molto velocemente. Un’altra strategia, per certi versi opposta all’evitamento, è la messa alla prova che consiste nel pensare volontariamente a determinati contenuti valutati come “pericolosi” e monitorare le reazioni cognitive, emotive e fisiologiche allo scopo di rassicurarsi. La richiesta di rassicurazione può essere anche diretta ad altri nel tentativo di placare il dubbio. Chi soffre di doc da relazione inoltre tende ad alleviare l’ansia dell’incertezza attraverso la confessione. Confidare al proprio partner eventuali dubbi, colpe vere o presunte tali consente di attenuare il senso di colpa cercando nell’altro l’assoluzione. I tentativi di soluzione finora citati possono sembrare validi per alleviare l’ansia a breve termine ma, a lungo andare, rappresentano il principale motivo di mantenimento del disturbo insieme alla valutazione degli effetti negativi del doc sulla propria vita e su quella del partner.

 

Il doc da relazione è una problematica individuale e non deve essere confuso, né affrontato, come un generico problema di coppia.

La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale è efficace, come per gli altri tipi di Disturbo Ossessivo Compulsivo, anche nel caso del DOC da relazione. Il trattamento è utile perché consente di conoscere il funzionamento dei sintomi e di apprendere strategie funzionali per la gestione dei pensieri ossessivi e delle compulsioni.

Bibliografia:

Doron G., Derby D.S. e Szepsenwol O. (2014), Relationship Pbsessive – Compulsive Disorder (ROCD): A conceptual framework, “Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders”, vol. 3, n. 2, pp- 169 – 180.

“L’amo o non l’amo: vincere le ossessioni sulla relazione e sul partner” di M.V Drabik e G. Melli. Erickson

Condividi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vuoi ricevere i nuovi articoli via Mail?

Iscriviti alla nostra Newsletter e ogni mese riceverai una mail con i nuovi articoli pubblicati.

Altro da scoprire

Adulti
Dott.ssa Marialaura Puce

ADULTO CON ADHD E SCARSA AUTOSTIMA

Soggetti con ADHD sono particolarmente esposti, in conseguenza del loro peculiare disfunzionamento, a un nutrito numero di fallimenti e pertanto a un aumentato rischio

Adulti
Dott.ssa Claudia Carabotta

ADHD e Disturbi di Personalità

I disturbi di personalità sono caratterizzati da manifestazioni disadattative e disfunzionali nel modo di percepire, sentire e pensare sé stessi e gli altri. Si

Un Centro di eccellenza

Con sedi cliniche a Galatina e Casarano e professionisti partner su tutto il territorio nazionale, il Centro è un autentico polo di riferimento nel Sud Italia nell’ambito della psicoterapia, della neuropsicologia e delle neuroscienze cliniche integrate.