La balbuzie è un disturbo della fluenza, ovvero del “naturale scorrere dell’eloquio”, con esordio nell’età dello sviluppo.
Nell’eloquio della persona che balbetta possono presentarsi diversi elementi che alterano la sua fluenza come, ad esempio: ripetizioni di suoni e sillabe; prolungamenti nella pronuncia di consonanti e vocali; pause all’interno di una parola; blocchi nel discorso; giri di parole per spiegare un concetto al fine di evitare di pronunciare vocaboli problematici; eccessiva tensione fisica; ripetizione di intere parole.
Spesso la disfluenza può essere associata a movimenti incontrollati sia dei muscoli facciali, sia di altre parti del corpo (nelle forme più gravi).
Inoltre la consapevolezza di balbettare causa nella persona uno stato d’ansia che limita l’efficacia della comunicazione compromettendo la sfera sociale e scolastica/lavorativa.
Sia chiaro però che si parla di balbuzie solo quando l’entità e la frequenza delle alterazioni nell’eloquio sono tali da causare una vera e propria compromissione nei vari aspetti della vita. Si fa questa precisazione perché occasionalmente alcune disfluenze si possono riscontrare in maniera fisiologica anche in un eloquio normalmente fluente, ma in questo caso non viene considerata balbuzie.
Dott.ssa Sara Polimeno
Fonti:
American Psychiatric Association (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta edizione. DSM-5.