Cos’hanno in comune la sana alimentazione, la corretta attività fisica, il buon riposo, l’attività sessuale e le relazioni sociali di ognuno di noi? Lo stile di vita. E’ forse semplicistica e riduttiva, quanto comune e abusata, l’associazione fra corretto stile di vita, attività fisica e alimentazione? Che fine fanno le relazione sociali nel nostro contesto quotidiano? Che peso diamo all’influenza del buon riposo sul nostro stile di vita?
Lo stile di vita non corrisponde esattamente ed esclusivamente, come un equazione matematica, alla corretta alimentazione in associazione all’attività motoria, ma è un costrutto molto più complesso che racchiude il nostro vivere quotidiano dalle relazioni sociali, alla sessualità e al riposo ristoratore. E’ il comportamento abituale di una persona condizionato dalla genetica, dagli stimoli ambientali e dal benessere psico-fisico. Nello specifico, la corretta alimentazione e il buon riposo si intrecciano fino a tessere i forti nodi della imbrigliata tela del nostro stile di vita.
Un’alimentazione equilibrata è fondamentale per predisporre e facilitare l’innesco di un rigenerante riposo. Nel corso degli ultimi anni si è verificato un incremento dell’incidenza dei disturbi del sonno sia in termini di quantità e in termini di qualità del riposo notturno. Parallelamente è aumentata anche l’incidenza di malattie come l’obesità, il diabete mellito tipo 2 (DMT2) e la sindrome metabolica. Quest’ultima è amputabile ad un iperalimentazione e alla sedentarietà ma, senza dubbio, il sonno può agire come importante concausa. Il buon riposo è fondamentale per il mantenimento del metabolismo glucidico, dell’integrità dei meccanismi di regolazione dell’appetito e del profilo pressorio. Numerose ricerche scientifiche confermano che chi dorme poco è più incline a sviluppare l’obesità; allo stesso modo un sonno disturbato può influenzare l’aumento del peso e di grasso corporeo più di quanto si verificherebbe se il soggetto fosse sedentario e seguisse una dieta ricca in grassi. Nello specifico è interessante notare come il sonno insufficiente si associa ad un eccesso di grasso viscerale (VAT), dunque all’aumento del giro vita e del rischio di sviluppare patologia cardiovascolari. In aggiunta, le persone che dormono poco sono più frequentemente affette da diabete. E’ opportuno specificare che il sonno non rappresenta la prima causa d’insorgenza ma contribuisce, insieme ad altri fattori, al decorso della patologia. Non a caso, molti studi hanno dimostrato un alterazione di importanti parametri come la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia), la secrezione dell’ormone insulina e la sensibilità dell’organismo a regolarne la sua stessa sintesi a conferma della stringente relazione fra alimentazione e riposo notturno.
Un sonno qualitativamente e quantitativamente inadeguato alla persona condiziona le sue stesse richieste fisiologiche, il suo metabolismo, i processi ormonali e la regolazione dell’appetito. La nostra alimentazione è estremamente importante in quanto i singoli nutrienti possono influenzare ed interferire con il sistema neuroendocrino degli ormoni che regolano il ritmo circadiano sonno-veglia. Ad esempio, le due sostanze che potrebbero favorire il rilassamento ed il sonno sono la melatonina e la serotonina; entrambe richiedono la presenza e il duro lavoro del Signor Triptofano, molecola precursore, amminoacido implicato nella sintesi degli ormoni del sonno. Non ci sorprenderemmo, dunque, se in seguito al consumo di un prelibato piatto di spaghetto al pomodoro, cadessimo profondamente nella braccia di Morfeo. E per lo stesso motivo è importante non saltare i pasti, soprattutto la cena, poiché un’incombente ipoglicemia serale disturberebbe le fasi di addormentamento. Di contro sarebbe utile assicurarsi di non cenare in tarda ora e di terminare il pasto circa 3 ore prima del sonno. La digestione è un processo biochimico attivo che impegna tantissimo l’organismo, stimolandone la termogenesi indotta della dieta (TID) – fateci caso all’onda di calore che attraversa il vostro corpo nella fasi digestive – la ventilazione e incrementa le pulsazioni cardiache.
Quasi un terzo della popolazione mondiale soffre d’insonnia, dunque è importante non sottovalutare i risvegli notturni da apnea ostruttiva, il russamento, l’ agitazione notturna o la cefalea al risveglio perché potrebbero essere chiari segnali di un organismo che chiede, sottovoce, di riposare al meglio e con ristoro. Quasi il 20% della popolazione adulta assume abitualmente un farmaco ipnotico eclissando l’ipotesi, nel maggioranza dei casi risolutiva, di migliorare il proprio stile di vita intervenendo sull’alimentazione, sul rilassamento e sulla respirazione.