Disturbo Bipolare
Di cosa si tratta
È una forma di depressione cronica di basso grado, caratterizzata e definita dalla presenza di umore depresso per la maggior parte della giornata, quasi tutti i giorni, per almeno due anni negli adulti e per almeno un anno nei bambini. Per quanto due anni siano da considerarsi come l’intervallo minimo, questo disturbo può protrarsi per periodi molto più lunghi.
Disturbo
Bipolare I
Il disturbo bipolare di tipo I è caratterizzato dall’alternanza di fasi depressive e maniacali o miste, o dalla sola presenza di episodi maniacali.
L’episodio maniacale implica la presenza di un umore eccessivamente elevato, o irritabile, e un aumento dell’attività o dell’energia presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per almeno una settimana, insieme ad almeno tre sintomi aggiuntivi.
Quando l’umore è irritabile devono manifestarsi almeno quattro sintomi aggiuntivi.
L’umore viene spesso descritto come euforico, eccessivamente allegro, gioioso, come di chi si sente “al settimo cielo”. Se i bisogni dell’individuo non vengono soddisfatti oppure se ha fatto uso di sostanze, il tono può essere irritabile e non elevato.
Durante l’episodio maniacale, l’individuo può intraprendere contemporaneamente molti nuovi progetti.
La persona può avere un’autostima eccessiva: si sente grande, sovrastima le sue capacità e competenze, che raggiungono a volte proporzioni deliranti, ad esempio può esagerare i propri talenti o impegnarsi in compiti al di fuori della sua portata, come scrivere un romanzo.
Di solito il bisogno di sonno diminuisce: l’individuo può dormire poco se non per nulla oppure può svegliarsi prima del normale pur sentendosi riposato e pieno di energia.
Il linguaggio tende ad essere veloce, incalzante, difficile da interrompere, esageratamente spiritoso, caratterizzato da giochi di parole, teatralità, da un eccessivo gesticolare e da un tono di voce elevato. Il linguaggio è accelerato con repentini cambiamenti di argomento.
Chi ha un disturbo bipolare può avere difficoltà a sostenere una conversazione perché distratto da stimoli esterni.
L’aumento dell’attività finalizzata può determinare un’eccessiva pianificazione e partecipazione ad attività sessuali, lavorative, politiche o religiose.
Solitamente si manifesta un aumento della socievolezza nelle relazioni sociali, della libido, delle fantasie e dei comportamenti sessuali.
L’ottimismo eccessivo e lo scarso giudizio spesso inducono la persona a comportarsi in modo imprudente (acquisti incontrollati, guida spericolata, investimenti finanziari avventati, promiscuità sessuale).
L’episodio maniacale deve causare una compromissione del funzionamento sociale e lavorativo o richiedere l’ospedalizzazione.
Durante un episodio maniacale gli individui non pensano di aver bisogno di un trattamento. Essi possono modificare il proprio abbigliamento, il modo di truccarsi o il proprio aspetto personale in maniera più stravagante.
Il primo episodio si manifesta solitamente verso i 18 anni.
Disturbo
Bipolare II
La sintomatologia del disturbo bipolare di tipo II mostra molte analogie con quella del disturbo bipolare di tipo I. La principale differenza riguarda il grado di disabilità e sconforto conferito dalla fase di attivazione che, nel disturbo bipolare II, non implica manifestazioni psicotiche né richiede ospedalizzazione.
Il disturbo bipolare di tipo II, infatti, è caratterizzato da episodi di depressione maggiore e da almeno un episodio qualitativamente simile allo stato maniacale, ma meno intenso, denominato: ipomaniacale. Il disturbo bipolare II presenta un quadro meno drammatico ma tende a perdurare nel tempo diventando cronico.
L’episodio depressivo maggiore deve persistere per almeno 2 settimane e l’episodio ipomaniacale per almeno 4 giorni.
Chi soffre di disturbo bipolare II spesso non pensa di aver bisogno di un trattamento né considera gli episodi ipomaniacali come patologici.
Il disturbo bipolare II può cominciare in tarda adolescenza e durante tutta l’età adulta, solitamente l’età media di esordio è tra i trenta e i quaranta anni: più tardi rispetto al disturbi bipolare I ma più precocemente rispetto al disturbo depressivo maggiore.
Disturbo Ciclotimico (Ciclotimia)
I sintomi che caratterizzano il disturbo ciclotimico sono simili a quelli del disturbo bipolare, ma meno gravi. Chi soffre di questo disturbo alterna episodi ipomaniacali a periodi con sintomi depressivi;
L’alterazione dell’umore è presente continuativamente per almeno due anni negli adulti e per almeno un anno in bambini e adolescenti. Gli stati di eccitazione, assomigliano agli stati ipomaniacali e maniacali, ma sono meno intensi. I periodi di abbattimento sono costituiti da sintomi depressivi lievi o moderati.
Trascorso il periodo dei primi due anni, la sintomatologia può aggravarsi: si possono manifestare episodi maniacali veri e propri oppure episodi depressivi che soddisfano i criteri per la depressione maggiore.
I sintomi, quindi, non sono abbastanza gravi, numerosi, pervasivi o persistenti da configurarsi come un episodio ipomaniacale, maniacale o come un episodio depressivo maggiore (vedi disturbi depressivi).
Il disturbo compare precocemente, nell’adolescenza o nella prima età adulta e ha un decorso persistente e cronico.