Disturbi di Panico
Di cosa si tratta
Il Disturbo di panico è un disturbo d’ansia caratterizzato da frequenti attacchi di panico inaspettati.
L’attacco di panico avviene in un periodo di tempo ben definito, durante il quale si manifestano improvvisamente forti sensazioni di apprensione acuta, paura incombente, cui si associano sintomi fisici quali dispnea, palpitazioni, cardiopalmo, tachicardia, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, fitte al torace, nausea o dolori addominali, formicolio, brividi o vampate di caldo, sensazioni di sbandamento o svenimento.
Inoltre, l’attacco di panico, può determinare un’ipersensibilità agli impulsi visivi ed uditivi: la persona può sperimentare un senso di estraneità rispetto ai propri pensieri o al proprio corpo o avere un’impressione distorta della mondo reale. Possono comparire sintomi cognitivi come paura di perdere il controllo, di impazzire o paura di morire. Spesso la persona riferisce di sentire, al sopraggiungere di un attacco di panico, un irrefrenabile bisogno di fuggire via.
La sintomatologia compare rapidamente e raggiunge un’intensità importante nel giro di dieci minuti. Dopo che i sintomi svaniscono, il soggetto sperimenta una fase definita “post critica” che può protrarsi per ore, caratterizzata da senso di malessere, disagio, tensione, sensazione di confusione, scarsa lucidità e debolezza muscolare.
L’attacco ha un esordio improvviso poiché irrompe mentre il soggetto sta svolgendo una normale attività, potendo manifestarsi anche mentre il soggetto è rilassato o addirittura mentre dorme: viene sorpreso, non riesce a capire cosa stia succedendo ed ha soltanto un impellente desiderio di allontanarsi dal luogo in cui si trova per rifugiarsi altrove.
Diagnosi
Per la diagnosi di Disturbo di panico, il DSM-5 prevede i seguenti criteri:
- Ricorrenti attacchi di panico inaspettati. Un attacco di panico comporta la manifestazione improvvisa di paura o disagio che raggiunge l’apice in pochi minuti, durante i quali compaiono quattro (o più) dei seguenti sintomi: palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia, sudorazione, tremori fini o a grandi scosse, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di vertigine, di instabilità, di “testa leggera” o di svenimento, brividi o vampate di calore, parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio), derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi), paura di perdere il controllo o di “impazzire”, paura di morire;
- Almeno uno degli attacchi è stato seguito da un mese (o più) di uno o entrambi i seguenti sintomi: timore che insorgano altri attacchi o per le loro conseguenze e/o modifica disfunzionale del comportamento correlata agli attacchi;
- Gli attacchi di panico non sono determinati dalla presenza di un altro disturbo mentale, né sono causati dall’assunzione di una sostanza o da un’altra condizione medica sottostante.
Il trattamento cognitivo comportamentale mira ad individuare e trasformare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali che determinano un’interpretazione inesatta della sintomatologia ansiosa e una percezione erronea della realtà. Si avvale, tra le altre tecniche, dell’esposizione, attraverso la quale il paziente può acquisire nuove strategie per gestire e affrontare le sensazioni fisiche temute e le emozioni negative correlate.