La tricotillomania è un disturbo spesso sottodiagnosticato e poco noto, soprattutto in Italia: il DSM 5 riferisce che il disturbo colpisce circa l’1-2% della popolazione ma i dati appaiono contrastanti e il disagio legato allo strappamento di peli e capelli sembra essere molto più frequente. Da quando alcuni personaggi famosi, come la cantante Arisa, hanno rivelato di avere questo problema, l’opinione pubblica appare più interessata e attenta al disagio. La tricotillomania si caratterizza per lo strappo ripetitivo di capelli e/o peli e rientra nella categoria denominata “Disturbo ossessivo – compulsivo e Disturbi Correlati” (DSM -5; APA, 2013).
I criteri diagnostici per la diagnosi di tricotillomania proposti dal DSM – 5 sono i seguenti:
- Ricorrente strapparsi capelli e/o peli, con conseguente perdita degli stessi;
- Ripetuti tentativi di ridurre o interrompere tale comportamento;
- Il comportamento causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento;
- Strapparsi i capelli o la perdita dei capelli non sono determinati da un’altra condizione medica;
- Strapparsi i capelli non è meglio spiegato dalla presenza di un altro disturbo mentale (APA 2013).
La letteratura di riferimento è concorde nell’individuare due principali sottotipi: focalizzato (focused- pulling) e automatico (automatic – habitual pulling). Mentre lo stile focalizzato è intenzionale e la persona ricerca e strappa consapevolmente peli e/o capelli per gestire emozioni o eventi negativi, chi attua lo stile automatico non è consapevole. La persona con stile automatico non riconosce il comportamento mentre lo realizza ma se ne rende conto solo in un secondo momento, quando l’atto è stato terminato.
La tricotillomania può determinare sgradevoli conseguenze fisiche che possono includere: sanguinamento o irritazione del cuoio capelluto, infezioni cutanee, alopecia e difficoltà nella crescita dei capelli. In alcuni casi i capelli/peli vengono ingeriti causando patologie a livello intestinale. Ingerire peli e capelli può comportare disagio e sentimenti di vergogna tanto da compromettere la possibilità di rivolgersi ad uno specialista, aggravando la sintomatologia presente.
La tricotillomania spesso è associata ad altre condizioni psicopatologiche: disturbi d’ansia, depressione maggiore, disturbi alimentari e/o disturbi da uso di sostante, disturbo ossessivo compulsivo e disturbi dello spettro ossessivo compulsivo.
Attualmente gli studi di efficacia per il trattamento della tricotillomania non sono molti ma è evidente che l’integrazione di tecniche cognitive e comportamentali sia l’approccio più efficace.
BIBLIOGRAFIA
Bottesi G., Cerea S., Ghisi M., 2019, Tricotillomania: Diagnosi, assessment e trattamento cognitivo comportamentale integrato, Erickson
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