“Mio figlio è perfetto, frequenta tante attività extra scolastiche ed è il primo ogni disciplina”.
“I miei bambini sono il mio riflesso, fanno tutto ciò che dico loro”.
“Riesco a passare del tempo con i miei figli solo la sera quando torno prima, ho troppi impegni a lavoro”.
Queste sono solo alcune delle frasi che magari avete detto o avete sentito dire da qualche genitore.
Oppure quante volte avete sentito i vostri stessi genitori chiacchierare con degli amici, dicendo queste affermazioni?
Forse ci avete dato poca importanza, quando in realtà non sapevate che avete sentito molto probabilmente la causa della vostra bassa autostima.
Chi è una persona con bassa autostima?
Colui che non crede nelle proprie capacità sarebbe la definizione più generale? Ma come mai una persona sviluppa bassa autostima? Ci nasce o la sviluppa?
Se avete risposto con la seconda opzione, avete risposto correttamente, perché l’essere umano nasce come una carta bianca, ma diventa ciò che è in base alle esperienze che ha, al contesto in cui vive, e alle relazioni che respira.
I nostri genitori sono il primo riflesso di noi stessi e buona parte della nostra autostima dipende dal tipo di stile genitoriale che hanno avuto nei vostri confronti.
Vediamo alcuni:
- I genitori del primo della classe: il bambino per loro è il migliore di tutti, che sa tutto più di tutti.; questo atteggiamento finisce per fare in modo che anche i bambini vengano malvisti dagli altri. Questi bambini cresceranno con la convinzione di essere i migliori, salvo poi sperimentare la realtà dei fatti.
- I genitori convinti: il figlio deve essere sempre il primo ed eccellere in ogni campo, nello sport, nella musica e in tutti gli hobby, anche a costo di punizioni e coercizioni. Il rischio per questi bambini è che da grandi potrebbero soffrire di scarsa autostima e di depressione, magari perché semplicemente sperimentano un fallimento.
- I genitori da sindrome di Peter Pan: una mamma che fa la giovane e la ragazzina. I compagni di classe la adorano, la figlia invece è sempre in competizione con lei. Il rischio è la competizione si perpetui nel tempo per dimostrare alla fine che lei è meglio della madre.
- Il papà invece è sempre scherzoso e giocherellone: Gli amici dei figli lo adorano, ma i figli lo vorrebbero un po’ più paterno. Mancherà l’esempio normativo ma tenero.
- I genitori in carriera: sono quei genitori che delegano a parenti o ad estranei l’educazione dei propri bambini, dando priorità al lavoro. Crescendo questi bambini potrebbero sviluppare un senso di abbandono.
- I genitori iperprotettivi: sono forse i genitori più diffusi, invischiati nella vita dei figli, controllanti e preoccupati per la sicurezza dei loro bambini. Questi da grandi vivono un senso di profonda disistima, dettata dal messaggio che da soli non riusciranno ad avere successo.
Questi sono solo alcuno degli stili genitoriali che possono far crescere una bassa autostima nel bambino personale e senso di sfiducia.
Sviluppare una sana consapevolezza sul nostro tipo di infanzia oppure focalizzarsi su che topo di genitori siamo per i nostri figli può rompere e spezzare questo copione destinato a ripetersi
Non è mai troppo tardi per avere un’infanzia felice
(Erickson)
Dott.ssa Rita Guido – psicologa e tutor DSA