Scrivo queste parole in una notte di fine estate, di quelle che sanno di nostalgia per la stagione passata e di accoglienza e desiderio per la stagione a venire; scrivo queste parole perché ne ho bisogno, ho necessità di dare un contributo, di far sentire la mia voce attraverso la scrittura, per sottolineare che anche noi psicologi stiamo male , ebbene sì, anche noi visti come eroi con superpoteri inarrivabili, anche noi siamo esseri umani e come tali siamo fatti di sentimenti , emozioni, gesti, azioni, e soprattutto eventi, positivi e negativi anche noi, veniamo da questi colpiti… per fortuna direi… perché vi chiederete voi lettori? Perché questo ci permette ancora di più di comprendere il dolore e il sentire di chi abbiamo di fronte … questa è la spiegazione che sempre mi sono data e che continuo a darmi nel quotidiano.
Scusate mi presento sono Gioia, sono una giovane psicologa ho venticinque anni, giovane direte voi, si esatto sono giovane ma non per questo meno capace o in grado di dare, fornire spiegazioni e parole sulla vita, sono talmente giovane che mi sono trovata ad affrontare situazioni che richiedevano una forza non indifferente per la mia età, la vita mi ha messo alla prova per poi farmi assaporare nel mio lavoro le stesse emozioni perché chi si siede a di fronte a me guarda caso aveva vissuto le medesime circostanze, e non alcune diverse , ma quelle specifiche e così ho imparato a capire che forse ciò che ci accade di avverso la maggior parte delle volte è un dono dalla vita stessa e non è un caso.
Sono una psicologa si, e proprio ultimamente mi sono sentita dire in una giornata di pieno sole in mare aperto con amici, “ ma tu per esempio se muore una persona cara ti curi da sola? “, domanda lecita direi (molto spesso mi vengono poste domande di questo tipo, perchè esiste molta curiosità sulla professione di psicologo e al tempo stesso poca conoscenza nello specifico) , capitata al momento giusto nella situazione sbagliata… la domanda mi ha colpito mi è arrivata dritta non so bene spiegare a parole ciò che io abbia provato ma è stato come un colpo che non ti aspetti ma sai che prima o poi avresti ricevuto… è una domanda capitata al momento giusto perché in quel momento di li a poco stavo veramente per vivere un lutto e lo sapevo o meglio me lo aspettavo, lo sapevo perché ero al corrente delle condizioni di salute della persona che poi sarebbe scomparsa… mia nonna, ma nella situazione sbagliata perché io non avevo voglia né di aprirmi , quindi di parlarne , per una serie di motivi tra cui, sono una persona riservata, e perché non volevo rovinare il mood un po’ ‘’Ibiza dei noi altri’’, ragazzi al mare che per caso tra una birra e un panino affrontano anche discorsi di lavoro e futuro… e così si in quello specifico caso quel pomeriggio in barca, da psicologa mi sono curata da sola… ho provato un emozione anche molto forte, ho controllato il tutto e poi ho risposto cercando di sdrammatizzare, ma dicendo la verità… “No, laddove succedesse un lutto noi psicologi non ci curiamo da soli a sua volta ci facciamo aiutare da chi è meno coinvolto di noi in quel momento e se ne intende del mestiere” e ho chiuso la, dimenticandomi di specificare che anche noi proviamo dolore e che anche io stessa in quel momento lo stavo provando, anche noi siamo stati depressi, vittime di attacchi di panico, di perdite , di tradimenti ecc. E anche noi , non ci curiamo da soli, semplicemente abbiamo la possibilità di essere già dentro questo straordinario mondo fatto di testa, cuore, istinto, passione e vita.
Quel lutto poi l’ho vissuto davvero , pochi giorni dopo, continua a non saperlo nessuno almeno fino ad oggi, curo e faccio curare le ferite della mia anima, e mi affido anche io ad altri come i miei pazienti lo fanno con me; a volte si ha bisogno solo di parlare , di rendere reali le emozioni che viviamo condividendole con qualche altro essere umano proprio come noi.
Dott.ssa Gioia Picchianti
