Per un attimo voglio mettermi a pensare

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Quest’anno ho compiuto “una certa età”, anzi l’ho raggiunta. Questo mi riporta alle volte in cui si ha paura che il tempo non basti mai e ci chiediamo se mai ne avremo ancora a disposizione…poi però decidi che è meglio spazzare via i brutti pensieri e goderti quello che hai, quello che hai raggiunto e ringraziarti per aver avuto tenacia e coraggio di rischiare nei cambiamenti.

E’ sempre difficile fare delle scelte, spesso le condizioni di vita o lavorative diventano “comode” anche se in realtà emotivamente non rimandano l’idea di un comodo divano, ma piuttosto quella di un morso costante allo stomaco. Ho fatto bene però a voler ascoltare il disagio, guardarlo in faccia e provare a cambiare. Certo non è stato facile mettere sulla bilancia pro e contro o chiedersi se fosse colpa mia, se fossi io inadeguata o se semplicemente non c’erano più le condizioni per sentirmi apprezzata, entusiasta e motivata a continuare. Per me l’entussiasmo è fondamentale, è il faro che mi aiuta a capire se quello che faccio, se il luogo in cui mi trovo, è quello giusto per me. Alla fine ho deciso di mettermi alla prova, mi sono detta: “voglio vedere se ho ragione io a pensare che ce la posso fare, o ha ragione quella vocina interna che, sebbene ormai lontana, ancora mi fa venire il dubbio di non essere mai abbastanza”. Ho rischiato e ad oggi consiglio sempre di rischiare in un rischio però ponderato, in cui ci sia un pur piccolo piano B.

Bhe, sono cambiata, col tempo la mia autostima si è innalzata, ma se nasci tondo non muori quadro…quindi rischiare va bene, ma mai in maniera scellerata o impulsiva. Fare le cose solo di pancia, non credo che riuscirò mai a farlo con tutto il senso del dovere che mi è stato trasferito! Oggi, nel fare questa riflessione mi viene da sorridere, perchè anche sui propri limiti è bene essere autoironici.

Quindi… se dovessi fare un bilancio, oggi direi che è bello arrivare a sentirsi liberi di scegliere senza condizionamenti e vedere trasformato il mio nemico “dovere” in un compagno di viaggio più flessibile e malleabile, che non se la prende se a volte non lo ascolto e rischio.
Mi sono resa conto che non c’è differenza tra me e la psicologa o la terapeuta che sono diventata.

Ci assomigliamo molto, abbiamo smussato angoli e domato l’impulsività, abbiamo imparato ad essere resilienti, ma anche ad accettare le imperfezioni, gli errori ed a “perdonare” chi ce li fa notare.
Mi viene da sorridere al pensiero di quante volte le mie antipatie e simpatie hanno cercato di condizionarmi nelle relazioni, quante volte lo stomaco si incendiava dinanzi una critica o peggio un rimprovero.

Mi viene da coccolarmi quando mi sento ancora tanto inadeguata e mi viene da darmi una pacca sulla spalla quando ancora riesco a stare un passo indietro ed imparare.
Ma non è andato ancora tutto apposto eh! Ci sono tante ansie vecchie e nuove e tante volte mi

chiedo come facciano i pazienti ad essere sempre tanto più bravi del proprio terapeuta nel seguire i consigli!
La vita insomma, è un lungo percorso di psicoterapia…ogni tanto vanno ridefiniti gli obiettivi.

Dott.ssa Tessa Montinaro

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