Cristallo

Condividi

“Questa è stata una settimana davvero difficile a causa della mia ansia”.

Sono parole queste che difficilmente ci si aspetta vengano pronunciate da chi di professione è una psicologa e che l’ansia aiuta a combatterla. Si fa fatica a credere, o si ha bisogno di credere, che colei/colui che ti sta aiutando a risolvere le tue difficoltà, sappia bene come stare lontano dalle sue. Ed invece è proprio quella frase lì, in alto, che pronuncio molto spesso perché prima di essere una psicologa sono qui con la mia storia, i miei dolori, la mia famiglia e le mie difficoltà. Come si può dire di aver vissuto realmente e di conoscersi, se non ci si è immersi in tutto quello che l’esistenza umana ti spinge a provare?

Sono sempre stata una bambina sensibile e paurosa, sono diventata poi una ragazzina sensibile e paurosa e quando è arrivato il momento di prendere delle decisioni per il mio futuro ho deciso di prendere quella sensibilità che era vista e percepita come un punto di debolezza per trasformarla in attenzione e cura per l’altro e farne dunque la mia professione. Quella sensibilità mi permette di entrare in sintonia con il paziente, di empatizzare e di essere in ascolto dell’altro ma questo non vuol dire che non continui a rendermi vulnerabile e paurosa. I miei studi di psicologia nel corso degli anni, la mia terapia personale, i miei pazienti, ogni giorno mi danno degli strumenti maggiori per gestire ansia e preoccupazioni che mi fanno battere il cuore a mille e mi tolgono il fiato.

Ci sono giornate più difficili di altre, ci sono mostri che per quanto provi a combatterli poi tornano sempre per un saluto ed una psicologa questo lo sa, ma può evitarlo? Sono una psicologa per gli altri, ma non posso esserla per me stessa.

Nell’immaginario comune lo psicologo/a è dotato di alti scudi protettivi da qualsiasi problematica da lui/lei trattata. Se si occupa di disturbi dell’umore, non può averne. Se si occupa di disturbi ansiosi, non può averne e così via. In realtà essere parte di quel dolore non solo per la sintonia creata con l’altro ma per l’esperienza di vita vissuta, mi permette di curare e curarmi.

Spesso però mi sono sentita inadeguata davanti al grande mito dello psicologo: qualcuno che sembra vivere in una bolla protettiva che galleggia sopra tutti i problemi e che ha una soluzione per ogni situazione senza averla mai veramente vissuta.

Ho lavorato molto per allontanare da me quell’immagine e avvicinarla a quello che realmente sento sia: un cristallo. Perché? Perché lascia passare la luce e permette a se stesso di essere vulnerabile. Quanta forza ci vuole per essere vulnerabili e vivere con la consapevolezza di potersi rompere in mille pezzi ? Lo psicologo, o almeno io, vivo così: occhi aperti sulla realtà, apprezzando le mie fragilità, i miei punti deboli, fortificandomi il più possibile e mettendo a disposizione dell’altro quello che la vita mi insegna ogni giorno.

Oggi è un nuovo giorno nella stanza delle parole. Aspetto i miei pazienti, carica della mia emotività per riempirmi della loro. Oggi è un giorno molto difficile a causa della mia ansia. Oggi è un nuovo giorno che mi permette di essere un cristallo.

Dott.ssa Assunta Sagliocco

Condividi

Vuoi ricevere i nuovi articoli via Mail?

Iscriviti alla nostra Newsletter e ogni mese riceverai una mail con i nuovi articoli pubblicati.

Un Centro di eccellenza

Con sedi cliniche a Galatina e Casarano e professionisti partner su tutto il territorio nazionale, il Centro è un autentico polo di riferimento nel Sud Italia nell’ambito della psicoterapia, della neuropsicologia e delle neuroscienze cliniche integrate.