Arrivati a 16 anni e poi a 18, molti ragazzi se non quasi tutti, iniziano a pensare a come la loro vita sarebbe diversa se solo avessero uno scooter o una macchina, e per poter avere uno dei due, lo scoglio da superare è proprio l’esame alla motorizzazione per ottenere il patentino o la patente.
E così molti ragazzini con DSA, a volte ci provano, con esito negativo, altri invece rinunciano senza provarci, pensando al fatto di dover leggere e comprendere tantissime domande in tempi serrati.
Proprio l’essere dislessico suscita timori e freni, in particolare riguardo al test scritto.
La difficoltà maggiore nei ragazzi con DSA è proprio quella legata alla lettura veloce per poter rientrare nei tempi della prova.
A scuola sono tutelati con il PDP (piano didattico personalizzato) che indica modalità e tempi di verifica differenziati, questo non è previsto per il conseguimento della patente di guida. Inoltre, fino a luglio 2006 era possibile affrontare la prova scritta in forma orale, permettendo così al candidato di superare le difficoltà nella lettura e poter focalizzare l’attenzione sulle risposte.
Oggi, non è più così MA è possibile affrontare diversamente il test scritto di questo esame.
Cosa possono fare le famiglie per aiutare i propri figli dislessici?
La normativa prevede l’utilizzo di file audio (sintesi vocale), appositamente registrati, per affrontare l’esame scritto.
E’ stato chiesto al Ministero cosa fare per i ragazzi dislessici che vogliono superare questo scoglio del test scritto e il Ministero risponde in questo modo:
“Sul tema vi è una Circolare Prot. Div6 98013/23.03.05 del 25/10/2007 con cui il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dispone che “i candidati al conseguimento delle patenti di guida delle categorie A e B con dislessia potranno fruire dei files audio durante la prova di teoria, allegando alla documentazione di rito:
- certificazione di dislessia o rivalutazione, di uno dei sanitari di cui all’art. 119, comma 2, del Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n. 285 “Nuovo Codice della Strada” (o laddove ricorrano i presupposti, della commissione medica locale;
- il certificato di un neuropsichiatra (che, per esempio, ha effettuato la visita neurologica in sede di valutazione) che specifichi che “il candidato ha un disturbo specifico di apprendimento della lettura (o dislessia) e/o scrittura (o disortografia)” come ripreso dallo stesso Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
- il certificato di uno dei sanitari indicati nel Codice della Strada o della commissione medica locale.
L’Associazione Italiana Dislessia (AID), ha inoltrato, nel 2011, la richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concedere tempi aggiuntivi nello svolgimento delle prove teoriche della patente, ma non hanno avuto i risultati sperati, per una mancanza di dati statistici che avvallassero tale richiesta.
E’ vero che tempi aggiuntivi per la prova avrebbero potuto giovare i ragazzi con DSA, ma la sintesi vocale può essere il loro utile strumento per raggiungere l’obiettivo, un obiettivo che permette loro di sentirsi LIBERI E INDIPENDENTI.
Dott.ssa Ilenia Carangelo – Psicologa, psicoterapeuta